Pastel (2/2)

Gorgo Magazine

Pastel (2/2)

Come promesso andiamo a dare un occhiata alla seconda parete realizzata dal grande Pastel in occasione dell’eccellente VIAVAI Project, l’interprete Argentino conclude così la sua partecipazione con un nuovo e caratteristico intervento.
Con la partecipazione dell’artista sud americano prosegue quindi il viavai di artisti che alimenterà il flusso di scambio e condivisione che è alla base dell’omonimo progetto per quella che è quindi una vera e propria esperienza ben radicata nella comunità, nei paesaggi, nelle tradizioni dei posti che gli artisti andranno a visitare per lavorare, stiamo infatti seguendo da vicino tutti gli interventi della rassegna consapevoli da una parte del grande impatto che le opere proposte stanno avendo sul territorio, dall’altra curiosi di assistere a come ogni interprete diverso sta dialogando con la gente e con i luoghi di lavoro. In questo senso il lavoro di Pastel ben si pone rispetto alle prerogative principali del progetto, andando a cogliere, attraverso la sua precisa declinazione stilistica, tutti quegli aspetti, temi e riflessioni importanti spesso legati a fatti storici od accadimenti del luogo dove si trova a dipingere, il tutto rielaborato appunto attraverso il personale filtro visivo.

La vena pittorica dell’interprete Argentino come abbiamo avuto il piacere di vedere diverso volte muove forme, linee e visioni prettamente astratte, si tratta di un piglio personale che vede unificati sotto un unica veste visiva gli studi accademici e la spiccata sensibilità pittorica, le forme così come tutti quei dettagli ed accorgimenti visivi vanno a creare un percorso profondo e dettagliato che spinge l’interprete ad una rievocazione di elementi naturali così come urbani. Il piglio tematico è affidato come detto ad una riflessione che accoglie elementi storici, sociali od umani, ed è supportata da una scelta cromatica che mira a mettere in evidenza proprio le particolari forme elaborata dell’artista, gli sfondi si fanno spessi e profondi, spesso caratterizzati dall’utilizzo di tinte piuttosto scuro o comunque in contrasto con quelle che sono le figure dipinte, queste ultime invece rivelato tutta lo spiccato piglio verso il dettaglio e vengono arricchite da una vivissima serie di dettagli, tutto raccolto in un equilibrio visivo puntualmente ricercato e disciplinato dallo stesso interprete.

Per questa sua seconda fatica Pastel si interroga sulla storia del luogo, in particolare la riflessione parte sulla fondazione delle città salentine, accaduta durante l’età del bronzo, e su come secoli dopo queste zone siano state invase dai barbari provenienti dal mare, fino a quando durante gli anni ’60 la zona ha assisto alle continue emigrazioni verso nord e verso altri paesi, arrivando ai giorni nostri che nonostante il periodo difficile vedono la zona risorgere attraverso il settore delle calzature. Raccogliendo quindi a piene mani dalla propria e personale stilistica, l’artista va a segnare questa parete attraverso uno dei temi caldi del Salento e del Sud Italia in generale, le migrazioni, le continue invasioni, con cambi di culture, che così tanto hanno influenzato queste zone andando a creare una storia travagliata e diametralmente opposta a molte altre zone del Italia. L’intervento va quindi a concettualizzare le radici di una storia, di un economia quasi sprecata all’interno della società moderna traducendo, attraverso la vernice di colore oro, direttamente tutti quelli che sono invece i fortissimi valori umani presenti in questi luoghi, un qualcosa di sacro che troppo spesso viene dimenticato o non preso in considerazione.

Come sempre in aggiunta al nostro testo, una bella serie di scatti con tutte le immagini dell’intervento, il consiglio è quello di darci un occhiata per cogliere al meglio tutti gli aspetti ed i dettagli del lavoro, se invece vi siete persi il precedente lavoro vi rimandiamo al nostro post, enjoy it.

Salento was funded in the bronze age, a few centuries later, was invaded by barbarians coming from the sea. Always based on oil productions until the big emigrations in the 60’s, now is recovering some power economy but trought the shoes industry. The painting conceptualizes the roots of a history, of an economy almost wasted in a modern society. Translated directly to human values on today, using the Gold paint as sacred paradox of what now is forgotted.

Thanks to The Festival for The Pics
Pics by Matteo Bandiello

Fonte: www.gorgo.com

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